Francia -Croazia : 20 anni dopo dai mondiali transalpini. Quando le stelle erano Suker e Zizou.

Si parla di una storia che viaggia dentro la storia. Il tempo corre veloce e i ricordi conservano quello che le lancette tentano di cancellare. Siamo arrivati in fondo ad un mondiale, che a dir il vero forse non ha avuto  lo stesso sapore dei precedenti. Vuoi un po’ per la delusione rimediata precedentemente a causa della non qualificazione degli azzurri, vuoi dall’altro lato perché ci è sembrato fin troppo banale che nessuna delle matricole sia riuscita  in qualche modo a dargli un sapore diverso.

 

Mi riferisco in particolare a quelle che nelle edizioni precedenti erano considerate le “underdogs” ma di fatto erano riuscite a sorprenderci ; un po’ come il Senegal di Bouba Diop e compagni in Korea and Japan 2002 che giunse fino ai quarti di finale , la stessa Turchia che terminò la medesima edizione al terzo posto o addirittura come la Jamaica dei “Baristi” del 1998 alla quale ho dedicato uno dei miei precedenti scritti.

Il 1998 è proprio l’anno di riferimento che in qualche modo si ricollega al mondiale attuale per l’incontro che domenica vedrà opposte in finale due formazioni ( Francia e Croazia), che già si erano affrontate proprio in quell’edizione ospitata dai transalpini , in una semifinale da cardiopalma.

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Francia ’98 fu diciamo un mondiale di svolta , che portò tuttavia alcune novità rilevanti nel palcoscenico internazionale. Di fatto la FIFA allargò il mondiale a 32 squadre e  introdusse : il golden goal che sanciva il vincitore oltre i tempi regolamentari, l’espulsione per il fallo da tergo, la possibilità di effettuare 3 sostituzioni e per concludere i pannelli luminosi per indicare i minuti di recupero.

Per i francesi si tratta della seconda volta a distanza di sessantanni. L’organizzazione le è stata assegnata nel 1992 dal Comitato Esecutivo UEFA di Zurigo, che ha preferito la candidatura transalpina a quella delle contendenti Marocco e Svizzera.

Giusto per darvi un infarinatura generale citando un po’ di storia il 1998 è in generale un anno di svolta non solo per il mondo del calcio ma anche per quello della musica per esempio. Infatti se fino ad ora la musica house è la regina delle discoteche, sono i rave party a rappresentare il fenomeno urbano del momento, con orde di giovani in rivolta che occupano vecchi stabilimenti industriali in disuso al suono della musica techno, rappresentazione plastica dell’onda contro-culturale del decennio che sta per concludersi. 

Intanto mentre sul fronte delle piattaforme di rete , due venticinquenni studenti di Standford, Larry Page e Sergej Brin, stanno per fondare Google (che diventerà il più famoso motore di ricerca sul web) , il tema della privacy è al centro del dibattito pubblico da qualche mese in cerca di una definizione delle modalità  su come e dove l’informazione viene diffusa.

Anche il cinema ovviamente presenta le sue novità. Infatti mentre l’Oscar è assegnato a Titanic, di James Cameron, l’uragano pulp di Quentin Tarantino sconvolge il mondo del cinema. Le Iene, Jackie Brown e, soprattutto, Pulp Fiction, diventano pellicole capaci di creare una nuova estetica regalando un’accezione postmoderna al termine pulp. Immagine correlata

Dopo questa breve parentesi su alcuni cenni storici dell’anno ’98 torniamo però dove ci eravamo lasciati , focalizzando la nostra attenzione sul mondiale francese. Più precisamente prendiamo in considerazione le due rispettive formazioni : La Francia di Zizou Zidane , miglior giocatore del torneo e la Croazia di Davor Suker , assoluto vincitore della classifica marcatori di quell’edizione.

 

La Francia dal canto suo vanta molte altre personalità di rilievo quali Barthez tra i pali, lo stesso Blanc e i vari Deschamps, Henry , Djorkaeff, guidata da un c.t Aimé Jacquet che punta molto sulla tattica del  contropiede: veloci ripartenze sugli esterni e una cura assai meticolosa della fase difensiva. I transalpini forti delle loro qualità chiudono il gironcino con 9 punti , dopo aver passeggiato  con Sud Africa e Arabia Saudita e aver battuto di misura i cugini europei della Danimarca. Agli occhi di tutti traspare chiaramente una nazionale del tutto rivoluzionata rispetto a quella delle precedenti edizioni , molto più solida dal punto di vista tecnico- tattico e soprattutto , sotto la luce della sua stella più luminosa Zinedine Zidane,del tutto determinata a vincere.

Dall’altro lato la Croazia , sicuramente una delle sorprese del torneo per quanto poi fece vedere. Alcuni nomi di rilievo li ritroviamo nei vari Zvonimir Boban , Goran Vlaovic ,Davor Suker ma la percentuale di questi era niente comparata a quella delle big e qui mi riferisco in particolare ad Argentina, Olanda, Inghilterra e la stessa Francia.

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La formazione guidata da C.T Miroslav Blažević chiude con un secondo posto nel girone, alle spalle degli argentini, dopo aver perso di misura con quest’ultimi e superato negli altri due incontri rispettivamente Jamaica e Giappone.

Un mondiale che fino ad adesso aveva  già entusiasmato. Forse proprio la magia dell’atmosfera che si respirava in quell’estate del 1998 accompagnata dalle note musicali del singolo di Riky Martin La Copa de la vida contribuiva a renderlo il mondiale della svolta , uno di quei mondiali che non smetterai mai di ricordare . Peccato in fondo per gli azzurri e quella maledetta traversa .

Si vola agli ottavi , dove la Francia   spedisce a casa il Paraguay. Dopo gli estenuanti tempi regolamentari terminati in parità , trova il sigillo qualificazione ai supplementari con Laurent Blanc proprio con la regola del goden gol  , che getta nello sconforto più totale Chilavert e compagni. Francia ai quarti.

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La Croazia affronta una Romania che vola sulle ali dell’entusiasmo , vista la centrata qualificazione agli ottavi ( i giocatori della nazionale rumena in occasione dei festeggiamenti si erano tinti i capelli di giallo ) . Agli ottavi però le cose vanno diversamente. Basta una rete su penalty del solito Suker per decidere chi andrà avanti. Croazia ai quarti. Hagi e compagni costretti a rifar le valige.

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Siamo ai quarti di finale, ed è il momento di parlare di quella partita stregata ,che ancora oggi ricordarla ci lascia tanto amaro in bocca. Gli azzurri uscirono di scena proprio contro la nazionale di Zizou. Noi tutti ci ricordiamo chiaramente come andarono le cose, forse per un attimo avevamo pure pensato di passar il turno,  se solo quella palla girata al volo da Roby Baggio al 12’del primo tempo supplementare  si fosse insaccata.

Poi i calci di rigore e quella maledetta traversa di Gigi di Biagio. Il sogno azzurro si interrompe ai quarti.

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La Croazia d’altro canto gioca la partita della vita contro i tedeschi. I croati mettono in scena una delle più belle prestazioni viste fino ad adesso e piegano la Germania 3-0. A sorpresa la nazionale balcanica raggiunge un’incredibile e  storico traguardo chiamato SEMIFINALE.

E dunque adesso, siamo arrivati finalmente dove volevamo arrivare. Alla partita che in qualche modo ha ispirato la mia penna. Forse non solo la mia , quella di chi  come me da buon nostalgico davanti ad una finale di questo calibro ( mi riferisco al mondiale in corso) non poteva davvero rimanere indifferente. Esattamente vent’anni dopo , è di nuovo  Francia -Croazia.

Non sto a dilungarmi sul come andarono le cose in quell’8 Luglio nella semifinale al  Saint Denis . I più nostalgici ovviamente ricorderanno per filo e per segno quella partita. Vantaggio croato con il solito Suker ad inizio ripresa, e pareggio immediato di Thuram. Al 69′ ancora Thuram rovescia le carte in tavola e fa 2-1 con una bordata da fuori che si insacca  nell’angolino più lontano.

La spuntarono i Francesi tra le lacrime di Barthez ,la gioia di Zizou vero leader e trascinatore dei transalpini anche in finale. Sua infatti la doppietta che portò gli uomini di Jaquet  al doppio vantaggio prima del definitivo sigillo di Petit nel 3-0 rifilato al Brasile.  Per i croati il mondiale francese fu come scalare una dura e faticosa montagna.Purtroppo i sogni della Croazia si spensero poco prima di raggiungere quella vetta illusi dal momentaneo vantaggio del loro goleador  Davor Suker. Per certi aspetti forse avevano già compiuto un ‘impresa. Nessuno mai avrebbe scommesso su di loro prima dell’inizio di quel mondiale. E quel terzo posto conquistato nella finalina di Parigi contro gli olandesi ne fu la riprova a testimonianza ancora una volta del loro valore.

Domenica a Mosca le due formazioni si affronteranno di nuovo.Per la prima volta nella storia dei mondiali , in una finale.  Sarà il talentuoso Modric contro il gigante Pogba  . Fa quasi effetto a distanza di vent’anni pronunciare oggi nomi di atleti odierni che pur quanto di livello, non hanno niente a che fare con la tua giovane infanzia . Ma non fraintendetemi,c’è una storia che viaggia dentro la storia e del resto i mondiali sono un’evento unico che unisce il mondo fin da sempre.

Potrebbe essere l’occasione per una fatidica rivincita per i croati. O più semplicemente solo la conferma che davvero con i francesi non si scherza. Comunque vada sarà un “nostalgic day ” per tutti quelli che seduti davanti al televisore  in un modo nell’altro rievocheranno i ricordi di quell’ 8 luglio della lontana estate del’98. La storia è strana e a volte  si ripete. Cosi la nostalgia irrompe ed evidenzia la bellezza del momento.  Allora mettetevi comodi e lasciate che sia la  nostalgia del momento a trasportarvi con la mente ancora una volta alle emozioni di quella semifinale.

E’ tempo di scendere in campo . E’di nuovo tempo di Francia  vs Croazia.

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