Quando l’Iran sconfisse il grande Satana.

Introduzione.

Difficile capire cosa si cela dietro il mondo dei veli. Un pò per la sua innata misteriosità che fin da sempre mi attrae, un po’ perché d’altro canto è una cultura ancora troppo lontana e diversa dalla nostra. Del resto l’islam ha radici antichissime e non è quindi un caso che in qualche modo rispetti ancora oggi canoni e standard tradizionalisti e conservatori, sotto molteplici aspetti della vita quotidiana.

Su tutti, direi che la libertà d’espressione delle donne resta ancora oggi uno dei nodi più delicati da snocciolare concretamente. Da un lato, sebbene alcuni paesi abbiano alleggerito le pressioni ed  intrapreso un processo di occidentalizzazione rispetto agli anni 90, altri sembrerebbero non volerne proprio sapere perché significherebbe infrangere letteralmente le basi del culto e tradire la propria terra.

La penisola arabica vanta una superficie piuttosto grande e nonostante la lingua sia la medesima, ci sono in realtà tante piccole differenze tra paese e paese. E’ un’evidenza ormai confermata che alcune di queste terre rappresentino  una ricchezza di inestimabile valore per il medio oriente considerando l’esportazione di minerali e petrolio a livello mondiale. Proprio sull’estremità più ad est del medio oriente, sorge la diciottesima nazione del globo per estensione. Nelle pagine di storia  è conosciuta con il nome di Persia, nonché patria di una delle civiltà più antiche del mondo, oggi meglio nota come Repubblica islamica dell’Iran sede di convivenza di incredibili diversità etniche e culturali.

Cenni storici.

Il 4 Novembre 1979 segna decisamente un punto di svolta per la storia dell’Iran. Di fatto masse di studenti universitari invadono, senza incontrare resistenza l’ambasciata americana a Teheran. Gli Stati Uniti, potenza occidentale, erano visti come il Grande satana e si sentiva la necessità nel paese, che il mondo dovesse parlare un po’ di Iran .Quello che accadde in quella giornata fu il punto di partenza di un vero e proprio medioevo integralista. Il paese si avviò alla chiusura verso il mondo, sbarrando le sue frontiere, riducendo i contatti con altri paesi determinando l’inizio di un periodo storico che ha sancito indelebilmente le pagine di questo paese. Tra gli artefici l’ayatollah Khomeyni che aveva invitato la popolazione, attraverso la sua propaganda, a ribellarsi contro gli interessi degli americani in Iran. Soltanto il 20 gennaio 1981 quando il nuovo presidente Ronald Reagan aveva appena accettato la carica, i 52 impiegati rimasti ostaggio per quarantaquattro giorni vennero finalmente liberati. Questo era il biglietto da visita di un’Iran che si candidava cosi come un nemico forse ben peggiore dell’Unione Sovietica, crollata pochi anni dopo.

Siamo a Marsiglia , città del sud , storico centro del commercio portuale transalpino. E’ il 4 dicembre 1997, diciott’anni e un mese dopo l’assalto a quell’ ambasciata. Tra le trentadue finaliste del mondiale c’è anche l’Iran che si è qualificato dopo un percorso controverso e uno spareggio con l’Australia che non si era riusciti ad evitare. Per di più la sua partecipazione ha un sapore del tutto nostalgico, perché è dal lontano 1978 che la nazionale asiatica non centrava la qualificazione. 

Estili, ovvero l'Iran nel pallone - Quattro Tre Tre
La nazionale iraniana che partecipò al mondiale transalpino del 1998.

Lo Spareggio.

L’Iran affronta un ultimo turno di qualificazione con la vincente dell’Oceania; il 22 Novembre 1997 all’Azadi Stadium di Teheran non c’è un posto libero. Centotrentamila spettatori affollano gli spalti, tuttavia neanche un volto femminile perché si sa la donna ancora non ha pienamente acquisito certi diritti. Dall’altro lato la nazionale australiana , che non vorrebbe giocare in Iran per i disordini e il clima vigente, chiede alla FIFA di destinare la partita altrove, ma gli addetti ai lavori respingono la richiesta. La nazionale oceanica atterra solo tre ore prima della gara , e va in vantaggio con Harry Kewell dopo soli diciannove minuti. Gli iraniani non si lasciano intimorire e pareggiano i conti con Azizi. La partita di andata si chiude in parità e tutto è rimandato alla gara di ritorno, cinque giorni dopo al Melbourne Cricket Ground. Gli ottantacinquemila presenti attendono solo di riempire le strade della città e festeggiare la qualificazione dei Socceroos. Australia avanti con Kewell e poco dopo raddoppio di Vidmar. Poi improvvisamente un tifoso esibizionista fa il suo ingresso in campo ,correndo fino alla porta iraniana , dalla quale strappa totalmente la rete dopo esservisi aggrappato. La partita naturalmente si interrompe per un po’ di minuti per il ripristino della situazione di gioco. Quando riprende , la storia è cambiata letteralmente, gli iraniani sembrano aver cambiato marcia mentre gli australiani sembrano rimasti alla sospensione forzata.

Ad un quarto d’ora dal triplice fischio, prima Bagheri accorcia le distanze, poi ancora lo scatenato Azizi spedisce i suoi direttamente al mondiale transalpino, realizzando la rete del 2-2.

Asian Classics: IR Iran v Australia (1998 FIFA World Cup Qualifiers) -  Network Ten
La gioia dei giocatori iraniani dopo lo spareggio con l’Australia, che li ha visti qualificarsi al mondiale del 1998.

In Iran esplode la festa. Una gioia incontrollabile ; la gente ballava per le strade bevendo alcolici apertamente, le donne si toglievano il velo. Infrangere le regole ,che da anni avevano tenuto il paese sotto egemonia, era l’espressione più naturale per dimostrare la felicità di un paese intero che si stringeva con la sua nazionale al trionfo raggiunto. Persino le forze dell’ordine nulla possono, perché anche loro erano prima tifosi e poi guardie. Al rientro nella capitale la squadra viene accolta da orde di persone festanti , nonostante tutto c’è chi il successo non riesce ad assaporarlo. Il C.T Vieira viene esonerato, sei mesi prima del mondiale. Arriva al suo posto il serbo Tomislav Ivic, ma a Maggio anche quest’ultimo verrà sollevato dall’incarico. Quale miglior scelta , se non quella di affidarsi ad un C.T made in Iran per la partecipazione a Francia ’98? 

Benvenuto Jalel Talebi.

Il Confronto con gli USA.

La fase finale del mondiale vede gli iraniani inseriti nel girone F insieme a Germania, Jugoslavia e indovinate un po’? Gli Stati Uniti.

L’impatto con il mondiale è negativo per entrambe le nazionali. L’Iran perde con la Jugoslavia mentre gli americani escono sconfitti per 2-0 dai tedeschi. La sfida del 21 Giugno 1998 è un dentro o fuori : chi perde può fare le valige in anticipo , i vincitori possono sperare nell’ultima giornata.

A complicare le cose ci pensa una tv privata francese che in settimana trasmette un film dal titolo Not without my daughter. La storia narra di una donna americana che lascia l’Iran con la figlia, contro la volontà del marito al quale si trovava suddita. Una chiara rappresentazione della vita in Iran, che come avevo accennato nell’introduzione, vede la figura femminile letteralmente sottomessa , in un clima cupo e dominato dall’oscurantismo religioso.

Non è finita qua. Il regime di Teheran aggiunge un nuovo motivo di scontro. Gli americani sono etichettati come la squadra A e l’Iran la B , per cui secondo il protocollo Fifa , dopo l’ingresso in campo e gli inni toccherà alla nazionale islamica incamminarsi verso gli avversari per la stretta di mano. Khomeyni è morto nel 1989 ed al suo posto è subentrato l’ayatollah Ali Khamenei, leader supremo della Repubblica islamica, che di fatto non è per niente convinto di sottostare ai comandi e procedure Fifa:

L’Iran non deve camminare verso gli americani”

Sebbene il susseguirsi di queste vicende abbia contribuito a riscaldare gli animi, la problematica più seria avanza quando gli oppositori del regime , finanziati da Saddam Hussein e considerati un organizzazione terroristica , acquistano svariati biglietti per la partita, con l’obbiettivo di creare panico e confusione . Sembrano i preparativi di una manifestazione di massa a rischio incidenti ma a sorprendere tutti ci pensano i giocatori iraniani che entrano in campo tenendo in mano mazzi di rose bianche , in segno di pace. La tensione si scioglie, le strette di mano sono sincere e i ventidue giocatori si mescolano a centrocampo per una foto tutti insieme. E’ come se Usa-Iran cominciasse dall’1-1.

La pace val bene un gol”: Usa-Iran al Mondiale di calcio del 1998 - Opinio  Juris
Iran ed Usa si scambiano il saluto a centrocampo prima dell’inizio gara il 21 Giugno 1998.

Giocano meglio gli iraniani, difendendosi egregiamente con ordine e rispondendo in contropiede a gran velocità. Hamid Estili sigla la rete del vantaggio verso la fine della prima frazione di gioco, Mehdi Mahdavikia raddoppia e chiude il confronto a cinque minuti dal triplice fischio. C’è perfino spazio per il goal di McBride che accorcia le distanze per gli americani. L’Iran conquista la sua prima storica vittoria in un mondiale e proprio contro quello che doveva essere il nemico più odiato. A Teheran, fiumi di gente che si riversa nelle strade, canta, balla , uno scenario già visto in occasione della vittoria nello spareggio con l’Australia.  

FIFA World Cup Qatar 2022 | the-AFC.com
La gioia incontenibile dei giocatori iraniani dopo la vittoria sugli Stati Uniti al mondiale del 1998.

Nonostante i festeggiamenti, c’è chi naturalmente non riesce a riappacificare il proprio animo nei confronti dei rivali e continua a tenere accesa la fiamma dell’odio. Khamenei invia un messaggio in Francia congratulandosi con la squadra e snaturando del tutto gli americani. Le immagini delle feste vengono censurate dalla Tv iraniana e alcune sommosse anti Usa prendono campo anche in Libano e Palestina.

Purtroppo il mondiale per entrambe terminerà qui , dopo che gli americani escono sconfitti per 1-0 con la Jugoslavia e gli Iraniani soccombono sotto i colpi di una più coriacea Germania.

Diciotto mesi dopo il confronto tra le due nazionali torna in campo, questa volta per un amichevole al quanto simbolica a Pasadena , a dimostrazione di una pace e cooperazione raggiunta da quel 21 giugno.

Popovich, storico CT della nazionale a stelle strisce di basket, dà la sua benedizione dopo un Usa- Iran ai giochi di Tokyo del 2020 :  

“La gente normale va sempre molto più d’accordo dei suoi politici”

Da allora la diplomazia ha compiuto progressi e il pallone è tornato a mettersi nel mezzo a questi due paesi, perché anche a Qatar 2022 Usa e Iran sono inseriti nel medesimo girone. Appuntamento al 29 Novembre a Doha ore 22 locali, le 11 di mattina a New York, le 8 a Los Angeles , sulla West Coast.

Vogliamo credere davvero che il mondo abbia compiuto dei progressi e siamo convinti che il raffronto tra queste due realtà non sia più lo spauracchio e la faccia di una medaglia che storicamente aveva diviso il globo, separato popoli ma soprattutto portato enormi pregiudizi sulle nazioni.